Bolero, opera del 1928 di Maurice Ravel, è sicuramente il bolero più celebre mai composto. Joseph-Maurice Ravel, compositore e pianiata francese, descrisse il Suo Boléro come "una composizione per orchestra senza musica", e se lo ha detto Lui .... Le orchestrazioni di Ravel sono caratterizzate in modo particolare dall'utilizzo delle diverse sonorità e da una complessa strumentazione. Il brano è strutturato dalla ripetizione di due temi principali A e B, di diciotto battute ciascuno, proposti da strumenti diversi.
I temi si inseriscono sull'accompagnamento ritmico continuo del tamburo, e sull'accompagnamento armonico, spesso proposto in maniera accordale. La successione delle ripetizioni è disposta in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale, per un totale di diciotto sequenze musicali (nove ripetizioni del tema A e nove del tema B). Il brano rimane sempre nella tonalità di Do maggiore, sebbene nel tema B siano presenti elementi tensivi dominanti come il SI bemolle che lo differenziano dal tema A diatonico, tranne una breve modulazione in Mi maggiore nell'ultima sequenza che apre alla cadenza finale. L'organico orchestrale previsto è un'orchestra sinfonica con l'aggiunta di un oboe d'amore, di tre saxofoni e di un gong.
Man mano che cambiano i temi vengono inseriti strumenti al fine di curare il timbro e nello stesso tempo per sottolineare uno stato di confusione, tanto che nella parte finale gli strumenti sono tanti da alterare perfino il riconoscimento del ritmo e delle note.
In altri tempi Ravel ebbe a dire degli americani, per la loro riluttanza ad assumere il jazz ed il blues come stile di musica nazionale, che "la maggiore paura dei compositori americani è quella di trovare in se stessi strani impulsi al distacco dalle regole accademiche: a questo punto i musicisti, da buoni borghesi, compongono la loro musica secondo le regole classiche dettate dalla tradizione europea".
Due Curiosità:
1) la composizione fu commissionata da Ida Rubinstein, una ballerina russa, quando Ravel ne aveva già fin sopra i capelli dei balletti.
2) Fu buttato fuori dal conservatorio per uno scandalo sul quale non ho trovato altro dettaglio.
Il Video tratto da YouTube che ho postato qui probabilmente non è il migliore da un punto di vista acustico ma mi è sembrato il più otticamente rappresentativo sempre per il principio che un'immagine vale più di 999 parole. Ovviamente si può sempre cercare di meglio.
I temi si inseriscono sull'accompagnamento ritmico continuo del tamburo, e sull'accompagnamento armonico, spesso proposto in maniera accordale. La successione delle ripetizioni è disposta in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale, per un totale di diciotto sequenze musicali (nove ripetizioni del tema A e nove del tema B). Il brano rimane sempre nella tonalità di Do maggiore, sebbene nel tema B siano presenti elementi tensivi dominanti come il SI bemolle che lo differenziano dal tema A diatonico, tranne una breve modulazione in Mi maggiore nell'ultima sequenza che apre alla cadenza finale. L'organico orchestrale previsto è un'orchestra sinfonica con l'aggiunta di un oboe d'amore, di tre saxofoni e di un gong.
Man mano che cambiano i temi vengono inseriti strumenti al fine di curare il timbro e nello stesso tempo per sottolineare uno stato di confusione, tanto che nella parte finale gli strumenti sono tanti da alterare perfino il riconoscimento del ritmo e delle note.
In altri tempi Ravel ebbe a dire degli americani, per la loro riluttanza ad assumere il jazz ed il blues come stile di musica nazionale, che "la maggiore paura dei compositori americani è quella di trovare in se stessi strani impulsi al distacco dalle regole accademiche: a questo punto i musicisti, da buoni borghesi, compongono la loro musica secondo le regole classiche dettate dalla tradizione europea".
Due Curiosità:
1) la composizione fu commissionata da Ida Rubinstein, una ballerina russa, quando Ravel ne aveva già fin sopra i capelli dei balletti.
2) Fu buttato fuori dal conservatorio per uno scandalo sul quale non ho trovato altro dettaglio.
Il Video tratto da YouTube che ho postato qui probabilmente non è il migliore da un punto di vista acustico ma mi è sembrato il più otticamente rappresentativo sempre per il principio che un'immagine vale più di 999 parole. Ovviamente si può sempre cercare di meglio.
Il Bolero è una danza di origine spagnola nata alla fine del XVIII secolo.
È caratterizzato da un tempo in 3/4, ritmo netto, spesso scandito da tamburi.
A Cuba il bolero ha avuto origine verso la metà del XIX secolo a Santiago, dove è stato completamente reinventato rispetto alla tradizione spagnola ed è diventato una danza caratterizzata da un tempo in 2/4. Da Santiago il Bolero si è poi diffuso in tutta l'isola, negli altri Paesi caraibici e nel resto del mondo.
Pepe Sanchez è conosciuto come il creatore del bolero cubano. Tra i più importanti autori di Bolero si ritrovano poi Omara Portuondo, Ibrahim Ferrer, Beny Moré, il portoricano Rafael Hernández, i messicani Agustín Lara, Jose Feliciano e Luis Miguel, l'ecuadoriano Julio Jaramillo e il cileno Antonio Prieto.
Alcuni esempi celebri di Bolero sono:
Bolero op.19 in La minore', opera del 1833 di Frédéric Chopin
Mercé, dilette amiche (bolero di Elena, da I Vespri Siciliani, opera di G.Verdi del 1855).
(Fonte Wikipedia)
È caratterizzato da un tempo in 3/4, ritmo netto, spesso scandito da tamburi.
A Cuba il bolero ha avuto origine verso la metà del XIX secolo a Santiago, dove è stato completamente reinventato rispetto alla tradizione spagnola ed è diventato una danza caratterizzata da un tempo in 2/4. Da Santiago il Bolero si è poi diffuso in tutta l'isola, negli altri Paesi caraibici e nel resto del mondo.
Pepe Sanchez è conosciuto come il creatore del bolero cubano. Tra i più importanti autori di Bolero si ritrovano poi Omara Portuondo, Ibrahim Ferrer, Beny Moré, il portoricano Rafael Hernández, i messicani Agustín Lara, Jose Feliciano e Luis Miguel, l'ecuadoriano Julio Jaramillo e il cileno Antonio Prieto.
Alcuni esempi celebri di Bolero sono:
Bolero op.19 in La minore', opera del 1833 di Frédéric Chopin
Mercé, dilette amiche (bolero di Elena, da I Vespri Siciliani, opera di G.Verdi del 1855).
(Fonte Wikipedia)
Commento della Sera: Storicamente la doppia natura ritmica del Bolero, il suo nativo spirito ternario e la sua variazione binaria, sono ben sintetizzati nella Composizione di Ravel.
Quella che Ravel adotta come terzina di semicrome, all’interno di una regolare scansione di ottavi, è una delle possibilità che il Bolero offre nell’arco della sua tradizione. Nel tempo, come segnala anche Wikipedia, questo ritmo ha visto sia la presenza della terzina di semicrome che della quartina di biscrome anche se in luoghi geograficamente distinti.
I "gruppetti di rumori" sono solitamente collocati sul tempo della seconda croma, mentre Ravel sceglie di ripetere il modulo “terzina” sia sul tempo della seconda croma sia sul tempo della quarta scalzando poco per volta i criteri accentuativi regolari secondo i quali è costruita la percezione ritmica dell’orecchio europeo in un crescendo strumentale dirompente, un po' classicheggiante e un po' cubaneggiante, che ricorda il decollo dell'avion (in cui il pilota-danzatore decide il momento dell'affrancamento dalle forze gravitazionali terrestri ).
Questa specie di asimmetria o, forse meglio, "parziale" asimmetria che caratterizza il Bolero di Ravel evoca una sorta di colpo di frusta, di vibrazione ritmica, sul tempo debole, che interrompe la regolarità della suddivisione dei quarti (quartina o terzina a quel punto poco importa) e questa specie di incoerenza rende il tutto più "coerente con la realtà".
Il ritmo Non è solo la “divisione aritmetica del tempo” e non è un fenomeno puramente intellettuale: è qualcosa di più (psico-fisico), inestricabile e indivisibile psicofisicamente (tuttoattaccato). Quasi 3/4, quasi 2/4, quasi 5/4, e anche qualcosa di più.
Mi viene in mente l'espressione: "Disuguale Metodicamente" che in Grafologia qualcuno dice corrispondre a "Genialità".
In ogni caso: Bello da Ballare e Bello da Ascoltare. (vedi foto).
Quella che Ravel adotta come terzina di semicrome, all’interno di una regolare scansione di ottavi, è una delle possibilità che il Bolero offre nell’arco della sua tradizione. Nel tempo, come segnala anche Wikipedia, questo ritmo ha visto sia la presenza della terzina di semicrome che della quartina di biscrome anche se in luoghi geograficamente distinti.
I "gruppetti di rumori" sono solitamente collocati sul tempo della seconda croma, mentre Ravel sceglie di ripetere il modulo “terzina” sia sul tempo della seconda croma sia sul tempo della quarta scalzando poco per volta i criteri accentuativi regolari secondo i quali è costruita la percezione ritmica dell’orecchio europeo in un crescendo strumentale dirompente, un po' classicheggiante e un po' cubaneggiante, che ricorda il decollo dell'avion (in cui il pilota-danzatore decide il momento dell'affrancamento dalle forze gravitazionali terrestri ).
Questa specie di asimmetria o, forse meglio, "parziale" asimmetria che caratterizza il Bolero di Ravel evoca una sorta di colpo di frusta, di vibrazione ritmica, sul tempo debole, che interrompe la regolarità della suddivisione dei quarti (quartina o terzina a quel punto poco importa) e questa specie di incoerenza rende il tutto più "coerente con la realtà".
Il ritmo Non è solo la “divisione aritmetica del tempo” e non è un fenomeno puramente intellettuale: è qualcosa di più (psico-fisico), inestricabile e indivisibile psicofisicamente (tuttoattaccato). Quasi 3/4, quasi 2/4, quasi 5/4, e anche qualcosa di più.
Mi viene in mente l'espressione: "Disuguale Metodicamente" che in Grafologia qualcuno dice corrispondre a "Genialità".
In ogni caso: Bello da Ballare e Bello da Ascoltare. (vedi foto).
e Della Melodia parlo un'altra volta altrimenti mi pare di diventare un ... critico musicale.